Migliaia di parmigiani la sfiorano ogni giorno: molti senza forse nemmeno notare, molti altri senza sapere… Eppure è una delle più grandi, e purtroppo più tristi, lezioni di generosità che si siano mai viste a Parma:
Antonio Turi aveva solo 17 anni. Nella Parma del 1969 era un giovane immigrato arrivato da Matera, e in quella mattina del 5 maggio era diretto in centro alla ricerca di un lavoro. Ma a interrompere il suo cammino, una volta arrivato sul Ponte Bottego, furono le urla di un uomo che si stava dibattendo nelle acque del torrente Parma.
Antonio corse sul greto e non ebbe esitazioni a tuffarsi, ma fu travolto dalla corrente prima che potessero sopraggiungere altri soccorritori, e per il ragazzo di Matera non ci fu nulla da fare. Quella morte e quello sfortunato gesto di altruismo colpirono profondamente Parma e non solo: il presidente della Repubblica Saragat assegnò alla memoria del ragazzo la medaglia d’oro al Valor Civile, e a Matera ad Antonio Turi è intitolato un istituto alberghiero. Vi fu anche una sottoscrizione, e un anno dopo – per iniziativa della Gazzetta di Parma – sul Ponte Bottego (oggi Ponte delle Nazioni) fu posta una lapide:
E’ trascorso quasi mezzo secolo. Ma quel fatto lontano deve ancora essere ricordato come una straordinaria lezione di generosità, che mosse quel ragazzo meridionale immigrato nel tentativo di salvare uno sconosciuto a costo di mettere in pericolo la propria stessa vita. Nella Parma del 2017, purtroppo piena di egoismi e spesso di violenza, l’altruismo di Antonio Turi suona oggi come un grandissimo esempio da conservare nella nostra storia.
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